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Il mercato delle vendite online in Italia sta crescendo ad un ritmo costante, con entrambi i settori B2C e B2B che mostrano una crescita significativa. Nel 2021, il mercato italiano del cross border e-commerce (o e-commerce transfrontaliero) ha raggiunto i 13,5 miliardi di euro, con un incremento del 14% rispetto al 2020 e un valore più che doppio rispetto a quello registrato negli anni precedenti. Tuttavia, nonostante questo trend positivo, ci sono ancora molte sfide da affrontare prima di poter dire che è davvero pronto per la prima serata: dalle questioni normative come la tassazione dell’IVA sulle transazioni transfrontaliere, alle complessità legate ai pagamenti transfrontalieri, senza dimenticare i rischi di frode durante il processo di pagamento stesso (basti pensare a quante volte si ricevono fatture fraudolente!) e ovviamente alla complessità logistica, che noi in Save siamo sicuri di poter supportare in ogni fase.
Il cross border e-commerce, alcuni numeri
La crescita dell’e-commerce transfrontaliero è appena iniziata.
Secondo uno studio di OC&C Strategy Consultants, le vendite di e-commerce transfrontaliero si prevede che raggiungeranno a livello globale i $4,82 trl entro il 2026 con un tasso di crescita CAGR del 27%. L’Italia cresce grazie al Made in Italy e primeggia in Europa per l’export digitale soprattutto ovviamente in ambito b2b. I paesi che acquistano di più dall’estero, sia b2b che b2c sono US, Brasile e Cina, rispettivamente per un valore in dollari di 60 milioni (US) 30 milioni (Brasile) 280 milioni (Cina).
Commercio elettronico transfrontaliero (cross bording) B2B
Il cross border eCommerce B2B transfrontaliero è in fase di crescita. Nel 2021, l’export digitale B2B italiano ha raggiunto un valore di 127 miliardi di euro, mostrando un calo del 5% rispetto al 2019. Nonostante questa diminuzione, l’export digitale ha aumentato la sua incidenza sulle esportazioni totali di prodotti, attestandosi al 29%. Questo evidenzia il ruolo cruciale che l’export digitale ha avuto nel contribuire alla ripresa delle esportazioni, soprattutto nei settori del largo consumo e farmaceutico, dove si è registrato un aumento significativo. Tuttavia, è importante notare che in molti altri settori merceologici si è verificata una riduzione delle esportazioni digitali B2B.
Nell’area Asia-Pacifico (APAC), dove molti Paesi hanno stipulato accordi di libero scambio (FTA) tra loro o fanno parte di blocchi commerciali regionali come l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN), la regione del Medio Oriente, Nord Africa ed Europa Occidentale (MENAW) o i Paesi dell’Iniziativa per l’America del Sud – America Centrale e Bacino dei Caraibi, il commercio elettronico B2B transfrontaliero è diventato un’opzione sempre più interessante per le aziende che cercano nuove opportunità al di fuori del loro mercato nazionale.
Cross border e-commerce B2C
Secondo i dati dell’Osservatorio Export Digitale del Politecnico di Milano, nel 2020 si stima che l’export digitale italiano di prodotti destinati ai consumatori finali (B2C) o intermediati (B2B2C) abbia raggiunto un valore di circa 13,5 miliardi di euro (Figura 6), registrando una crescita in linea con il 2019 (+15%). Durante questo periodo, i canali di e-commerce hanno svolto un ruolo cruciale anche per le vendite oltreconfine, portando a un aumento significativo dell’export online di prodotti e contribuendo alla contrazione dell’export tradizionale. Ciò ha comportato un aumento di almeno un punto percentuale del peso delle esportazioni online sul totale delle esportazioni.
Nel 2020, l’export digitale B2C rappresentava circa il 9% rispetto all’export tradizionale nel settore dei prodotti di consumo. Il settore principale in termini di export digitale rimaneva quello della Moda, anche se il suo peso relativo si è ridotto notevolmente (il 53% per un valore di 7,1 miliardi di euro), favorendo l’incremento del settore Alimentare, che ha raggiunto un peso di circa il 14% (1,9 miliardi di euro). Il terzo comparto più rilevante era l’Arredamento, che rappresentava quasi l’8% (1,1 miliardi di euro), in crescita rispetto al 2019. Altri comparti, come l’Elettronica, la Cosmetica, la Cartoleria, i Giochi e gli Articoli Sportivi, insieme rappresentavano il 25% del totale, con pesi individuali marginali.
Nonostante l’export online abbia mostrato una crescita costante negli ultimi anni, interessando un numero crescente di aziende italiane, è ancora una quota minoritaria. Secondo una survey condotta tra ottobre 2019 e febbraio 2020 su un campione di 225 aziende, il 9% dei partecipanti ha dichiarato di non esportare o farlo solo occasionalmente, mentre il 40% ha adottato strategie di export che includono l’e-commerce. Tuttavia, oltre la metà delle aziende (51%) si affida esclusivamente a canali di export tradizionali, come importatori, distributori o reti di vendita fisiche. Ciò suggerisce una predominanza della mentalità “tradizionale” nell’approccio all’export.
Il limitato peso dell’e-commerce nelle strategie di export delle aziende italiane può essere spiegato anche dalla recente adozione di questo canale come accesso a nuovi mercati. Più della metà degli esportatori utilizza i canali online da meno di 4 anni, mentre solo un quinto delle aziende ha esperienza decennale nel settore dell’export digitale.
Per quanto riguarda i principali mercati di destinazione dell’export digitale, l’Europa rappresentava circa la metà del nostro export online ed era il primo mercato di riferimento per il 52% dei partecipanti alla survey. Seguivano gli Stati Uniti, che rappresentavano la prima destinazione per il 17% del campione, ricevendo circa un quarto del valore dell’export digitale. I paesi emergenti, tra cui la Cina in primis, avevano un peso marginale sulle esportazioni digitali italiane. (Fonte Politecnico di Milano)
Le sfide dell’export digitale e dell’eCommerce cross border
Quando si parla di commercio elettronico transfrontaliero B2C, ci sono una serie di sfide chiave che devono essere superate. La prima è la questione della fiducia: i consumatori potrebbero non sentirsi a proprio agio nell’acquistare da un’azienda che non conoscono e di cui non si fidano. Questo problema può essere risolto assicurandosi di avere una reputazione consolidata nel proprio mercato nazionale, ma ciò può richiedere tempo. Un’altra sfida è rappresentata dalla conversione valutaria; se vendete prodotti in euro e i vostri clienti pagano in dollari, verrà applicato un tasso di cambio che potrebbe giocare a vostro sfavore sia dal punto di vista finanziario che psicologico (poiché la maggior parte delle persone preferisce vedere i prezzi aumentare piuttosto che diminuire). Infine, c’è la tassazione: molti Paesi applicano le tasse sui prodotti acquistati online anche quando vengono consegnati sul territorio nazionale, quindi se la vostra attività opera a livello internazionale è importante non solo per motivi di conformità, ma anche perché le tasse si accumulano rapidamente!
La complessità dei pagamenti transfrontalieri e il contesto normativo
La complessità dei pagamenti transfrontalieri e il contesto normativo sono due sfide importanti per l’eCommerce italiano. L’Unione Europea ha un mercato unico che consente a persone, beni, servizi e capitali di circolare liberamente all’interno dei suoi confini, ma impone anche regole comuni a tutti i Paesi membri.
Il risultato è che le aziende italiane che desiderano vendere i propri prodotti all’estero devono confrontarsi con lingue e valute diverse e rispettare leggi diverse in ogni Paese in cui intendono entrare. Il processo è ulteriormente complicato dal fatto che molti Paesi hanno aliquote fiscali diverse sulle vendite effettuate online (o meno), il che significa che le imprese italiane devono riscuotere le imposte dai consumatori di altri Paesi anche quando questi ultimi non pagano l’IVA sugli acquisti effettuati online dall’Italia, il che può essere difficile se quegli stessi clienti hanno sede fuori dall’Europa! Per agevolarvi nello sgtudio della tassazione per il cross border consigliamo un confronto con nostre società partner come Avask.
Le problematiche logistiche per il cross border e-commerce
Ovviamente la logistica di chi si occupa di vendite transfrontaliere gioca un ruolo fondamentale, partiamo quindi da dare alcuni consigli di base per farvi trovare preparati all’export digitale:
1. Regolamenti doganali
È fondamentale informarsi sui regolamenti doganali Ogni nazione ha le proprie norme e procedure doganali, e comprenderle è essenziale per evitare errori o irregolarità che potrebbero ritardare la consegna delle spedizioni. Ciò è particolarmente importante quando si tratta di importazioni, poiché è necessario conoscere le leggi doganali e i requisiti legali specifici del paese di destinazione.
Le merci provenienti dall’estero richiedono una serie di documenti per il completamento delle formalità doganali. Tali documenti possono variare a seconda del paese di destinazione, ma tra i più comuni troviamo le fatture commerciali, le lettere di trasporto aereo e le licenze di esportazione.
2. Monitoraggio delle spedizioni
Offrire un servizio di monitoraggio delle spedizioni è fondamentale poichè il monitoraggio delle spedizioni è una preoccupazione importante per i consumatori che effettuano acquisti dall’estero, ed è considerato il fattore più rilevante per il 78% di loro. Ma non è solo una priorità per i clienti: anche per i venditori, avere informazioni sull’andamento delle spedizioni è fondamentale per gestire eventuali perdite o ritardi dei pacchi in modo efficace.
3. Tempi di consegna competitivi
Secondo le recenti pubblicazioni della International Post Corporation, quasi la metà dei clienti globali interpellati, pari al 48%, ha segnalato di dover aspettare fino a una settimana per ricevere i propri acquisti effettuati all’estero. Ancora più significativo, il 31% ha ricevuto le consegne dopo 15 giorni o più.4 Questi dati evidenziano chiaramente l’importanza di offrire tempi di consegna più rapidi come elemento distintivo per la vostra attività.
Per chi è interessato ad esplorare nuove frontiere del cross border e-commerce Save Logistica ricorda che il nostro team di esperti può supportare nelle strategie di vendita e di gestione dei magazzini per avviare il proprio progetto eCommerce in Italia e in Europa.
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