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Direttiva Omnibus, a dicembere del 2022 il Consiglio dei Ministri ha il decreto legislativo di attuazione della Direttiva (UE) 2019/2161 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019, la cosiddetta Direttiva Omnibus.
In pratica la direttiva omnibus appena approvata modifica la direttiva 93/13/CEE del Consiglio e le direttive 98/6/CE, 2005/29/CE e 2011/83/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, per garantire una migliore applicazione della tutela del consumatore online.
Vediamo quindi insieme cosa cambia e cosa viene maggiormente tutelato dalla direttiva omnibus.
Per quanto riguarda la comunicazione degli sconti è previsto dalla nuova direttiva omnibus che lo sconto venga applicato sul prezzo più basso comunicato dal merchant nei trenta giorni precedenti e che questo venga mostrato come prezzo di confronto.
Restano fuori da questi obblighi di comunicazione le offerte personalizzate e riservate ad un determinato gruppo di utenti/clienti.
La suddetta disposizione sugli annunci di sconto non si applica a prodotti agricoli e/o alimentari deperibili, e sempre la direttiva omnibus non può essere applicata a prezzi di lancio o a prodotti la cui immissione sul mercato non è superiore a 30 giorni.
Per i casi in cui la riduzione del prezzo sia progressivamente aumentata, viene stabilito che il prezzo precedente da indicare sia quello senza la riduzione anteriore all’applicazione del primo sconto
La disciplina sugli sconti della direttiva omnibus si applica anche alle cosidette vendite straordinarie, ossia quelle vendite legate alle liquidazioni, saldi di fine stagione ed eventi promozionali intermedi.
Sono invece esclusi dalla disciplina degli sconti della direttiva omnibus le vendite sottocosto, così come specificato all’art. 15, comma 7, del Decreto Legislativo 31.03.1998, n. 114
Un’altra novità introdotta dalla direttiva omnibus è legata all’inasprimento del regime sanzionatorio che innalza il limite eddittale massimo da 5 milioni di euro a 10 milioni di euro in caso di pratica commerciale scorretta,
Sempre sul fronte sanzionatorio, viene rafforzata la tutela amministrativa contro le clausole vessatorie, attraverso l’aggiunta dei nuovi commi 2-bis, 2-ter e 2-quater dell’art. 37-bis Cod. Cons.
La direttiva omnibus aumenta poi il novero delle attività commerciali ingannevoli, includendovi anche attività di marketing per promozione di un bene in uno degli stati membri UE come identico ad un bene commercializzato in altri stati, nonostante quel bene abbia composizione e/o caratteristiche completamente diverse.
Tra le pratiche ingannevoli ritroviamo poi anche: fornire risultati ad una ricerca online senza che sia espressamente indicato che si tratta di advertising, oppure rivendere ai consumatori biglietti per eventi, se il professionista ha acquistato questi biglietti utilizzando strumenti automatizzati per eludere norme applicabili all’acquisto di biglietti, ad esempio sui limiti imposti al numero di biglietti che un soggetto può acquistare, o ancora utilizzare recensioni false o senza averne verificato l’autenticità.
Fondamentali gli obblighi informativi ulteriori, che per la nuova direttiva omnibus vanno assolutamente specifcati, soprattutto per i contratti che si risolvono via internet. Per invece i contratti conclusi dopo visita a domicilio del professionista non richiesta, il diritto di recesso da parte del consumatore è prolungato a 30 giorni.
In pratica la nuova direttiva omnibus mira a rafforzare il diritto del consumatore online e a far crescere allo stesso tempo il senso di fiducia verso il merchant e il commercio elettronico in generale.
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